BERGAMO 2 GIUGNO 2019

Sono state tra le più ammirate dal numeroso pubblico le due vetture schierate dalla Scuderia del Portello alla 14^ edizione del Bergamo Historic Gran Prix, svoltosi domenica 2 giugno. Al volante della Effeffe Berlinetta si sono alternati Carlo Facetti, ospite d’onore della manifestazione, e uno dei costruttori, Leonardo Frigerio, mentre l’Alfa Romeo 1900 Ti Super del 1954, nella particolare livrea con la quale ha partecipato alla Carrera Panamericana 2002 e vinto il Tour Auto 2009, è stata pilotata da Eugenio MoscaQuest’ultima vettura è stata premiata dall’organizzazione proprio per la sua particolarità.

L’edizione 2019 ha segnato nuovi record per la kermesse bergamasca, con 86 auto e 62 moto iscritte e, secondo le stime degli organizzatori, oltre 25.000 spettatori che in mattinata hanno potuto ammirare i mezzi esposti nella piazza della Cittadella e nel pomeriggio, assiepati lungo il “Circuito delle Mura”, li hanno visti in azione durante le sei manche lungo l’affascinante tracciato. Lo stesso sul quale nel 1935 aveva trionfato Tazio Nuvolari al volante dell’Alfa Romeo P3. Un successo più che meritato, perché come sempre il Bergamo Historic Gran Prix ha proposto automobili e moto da gran premio di prestigio: tra le tante, Ferrari 875S del 1955 ex Trintignan, De Portago e Collins; Cisitalia D48 del 1948 utilizzata da Nuvolari nel GP di Monaco di quell’anno; Amilcar 4 e 6 cilindri; Maserati G26 GP; Bugatti EB110 e Ferrari F40; tra le moto tante Gilera 500; Rumi; Honda; Norton.

Da pelle d’oca l’esibizione del tenore americano Donald W. Osborne, grande appassionato e giudice internazionale ai concorsi di eleganza, oltre che conduttore di trasmissioni di successo sulle auto d’epoca in USA: durante la cerimonia di premiazione, alla presenza anche del sindaco Giorgio Gori, in occasione della Festa della Repubblica egli ha cantato in Italiano l’Inno di Mameli. Va infine sottolineato anche lo scopo benefico della manifestazione, che ogni anno devolve parte degli introiti all’Associazione Autismo Bergamo.

A cura di Eugenio Mosca

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FOTO: Dario Pellizzoni e Massimo Campi

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