Grande soddisfazione per Renato Bicciato e Angelo Mattiuzzi per avere portato a termine, al volante della Alfa Romeo Dauphine della Scuderia del Portello, il XXII Rallye Monte-Carlo Historique in un’edizione difficile per le abbondanti nevicate che hanno accompagnato i concorrenti nei primi due giorni di gara, rendendo particolarmente infido il fondo stradale su tutto il percorso. Alcuni problemi tecnici, causati dalle condizioni del tracciato innevato, non hanno impedito all’equipaggio della Scuderia del Portello di giungere comunque al traguardo e partecipare alla passerella finale transitando sul palco al porto di Monaco, dove la Dauphine si è fatta apprezzare ancora una volta dagli appassionati francesi sia per essere l’unica in gara sia per la particolarità di portare il marchio del Biscione. Infatti la Dauphine della Scuderia del Portello, essendo datata 1959, è uno dei primi esemplari costruiti presso la fabbrica del Portello durante gli anni (1959-1964) in cui il modello fu prodotto su licenza dalla Casa milanese.
La Scuderia del Portello ha completato la presenza al Rallye Monte-Carlo Historique partecipando con le due Alfa Romeo Giulia reduci dal Raid “Pechino-Parigi” 2016 al Tribute organizzato da Automobile Club Milano il 1 febbraio, in occasione della partenza dalla città meneghina dei concorrenti italiani – 65, affiancati da altri 25 equipaggi arrivati da Atene. A bordo delle due Giulia, che hanno calamitato l’attenzione del folto pubblico presente per la particolare configurazione “Raid”, gli equipaggi Marco Cajani-Luigi Somaschini ed Eugenio Mosca-Dario Pellizzoni, affiancati dalla GT 1300 Junior condotta da Ivan Dominioni. I partecipanti al Tribute hanno preceduto i concorrenti del rally partendo dall’arco posto in corso Venezia, di fronte alla sede AC Milano, percorrendo le vie del cuore cittadino per transitare tra due ali di folla sul palco allestito in piazza Duomo. Una grande e rombante festa, alla quale il pubblico ha partecipato numeroso e in modo entusiasta.
Cronaca a cura di Motorstyle.Tv
Foto di Dario Pellizzoni e Massimo Campi
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